Che belli che sono i bimbi quando dormono! Quanti di noi sono rimasti a vegliare il proprio figlio piccolo dopo averlo addormentato osservando la sua espressione serena e tranquilla? Si tratta probabilmente di uno dei momenti più belli dell’essere neogenitore. Purtroppo, però, questi momenti idilliaci sono spesso “rovinati” da uno degli spauracchi peggiori della genitorialità: il nasino chiuso che porta immancabilmente alla tosse notturna.
Cosa fare? È meglio precipitarsi in farmacia e comprare tutti gli sciroppi possibili e immaginabili, oppure è meglio applicare il principio della “vigile attesa” e aspettare e vedere come evolverà la situazione?
Vediamo di fare un po’ di chiarezza. Innanzitutto se il nostro bimbo ha meno di quattro anni occorre mettersi il cuore in pace e prenderla con filosofia: i raffreddori ricorrenti saranno la norma, soprattutto nei primi momenti coincidenti con l’inserimento nella vita di comunità.
Ma perchè ogni volta che mio figlio si raffredda, di notte, passa il tempo a tirare su con il naso, annaspare e tossire in maniera così snervante?
La risposta sta nell’anatomia infantile: nei bambini fino ai 4-5 anni di norma le ghiandole adenoidi tendono ad essere ipertrofiche, ovvero ingrossate. Questa caratteristica anatomica, abbinata alla tendenza all’ipersecrezione di muco (non a caso, i nostri avi chiamavano i piccoli “mocciosi”), crea una combo devastante per il sonno tranquillo del genitore (e del bambino): un sacco di muco prima fluido e poi più viscoso che ottura il nasino, fa respirare male il bambino sdraiato e refluisce dal retro del naso alla faringe e poi alla gola, causando accessi di tosse fastidiosi, a volte talmente violenti da provocare veri e propri conati di vomito. Fortunatamente dopo i 5 anni le adenoidi riducono le loro dimensioni, il bambino secerne meno muco e questo circolo vizioso viene interrotto.
È possibile interrompere il circolo della tosse del bambino?
La risposta è: no! Però possiamo intervenire in molti modi per evitare che la tosse peggiori e sfoci in bronchiti, accompagnate nella maggior parte dei casi da broncospasmo. Innanzitutto la prima cosa da fare è tenere il più pulito possibile il naso del bambino utilizzando le soluzioni isotoniche in spray o le fiale di soluzione fisiologica almeno due volte al giorno (o più in caso di raffreddore). Nel caso in cui il muco sia viscoso o non trasparente è possibile utilizzare i preparati a base di sali di argento in spray o gocce nasali due volte al giorno per non più di sette giorni, che disinfetteranno le secrezioni e fungeranno da blando decongestionante. In caso di persistenza dei sintomi, febbre o secrezioni nasali verdastre occorre invece consultare il proprio pediatra che prescriverà la cura più corretta a seconda della situazione.
E la tosse notturna? Perchè nonostante il raffreddore vada meglio non passa? Devo comprare uno sciroppo? O sono meglio le gocce? Oppure passiamo direttamente al cortisone?
Niente di tutto questo, o meglio, tutto può essere utile a patto che sia un pediatra a dirvi cosa fare. Nel caso di una tosse data da un semplice raffreddamento non possiamo fare altro che aspettare che il raffreddore passi, poichè si tratta quasi sempre di tossi dovute al reflusso del muco nasale che passa dal retrofaringe alla gola del bambino. In questo caso può avere senso somministrare uno sciroppo emolliente come Dicotuss, Grintuss o Lisonatural prima della nanna. Nel caso di tossi molto persistenti o profondamente catarrose occorre che il torace del bambino venga auscultato dal pediatra che individuerà la terapia più adatta.
Mio figlio ha solo un po’ di tosse e raffreddore, ma il pediatra gli ha prescritto antibiotici, spray cortisonici e inalatori a base di broncodilatatori. Perchè?
Probabilmente il bambino in questione è un soggetto sensibile alle infezioni respiratorie, con una forte reattività bronchiale. Gli inalatori servono e evitare il broncospasmo e gli antibiotici servono ad evitare che il catarro presente nei bronchi si infetti o si sovrainfetti. Lo spray nasale al cortisone invece può avere una duplice indicazione: trattare una forte congestione nasale e/o prevenire che si infiammi l’orecchio, cosa frequente nei bambini in presenza di forti raffreddori. Nei bambini soggetti ad otiti frequenti, solitamente, si ricorre alla somministrazione periodica di preparati a base di formulazioni batteriche “buone”, in grado di ripopolare la flora locale concorrendo a ridurre la virulenza dei batteri patogeni.
Pertanto, la soluzione migliore per tutelare il riposo di tutta la famiglia è tenere il più pulito possibile il nasino del vostro bambino, prevenire la tosse quando possibile e rivolgervi al pediatra in caso di febbre, sintomi persistenti, tosse molto catarrosa accompagnata da stanchezza o dolore alle orecchie. Non ricorrete alle cure fai da te e non utilizzate medicinali che non siano stati prescritti dal pediatra.
Il pediatra della figlia della mia vicina di casa le ha prescritto il cortisone e le ha fatto passare la tosse. Posso averlo anche io?
No. Innanzitutto i cortisonici sono farmaci che richiedono prescrizione medica e non possono essere venduti liberamente. Si tratta di prodotti eccezionali, ma che devono essere utilizzati correttamente perchè funzionino bene. Sono efficacissimi in caso di broncospasmo o laringospasmo, ma non servono a nulla in caso di tosse da muco refluo. Se il vostro pediatra non ve lo prescrive è perchè nel caso del vostro bambino questo farmaco non serve.
Nel caso dei primi sintomi da raffreddamento, nasino che cola o chiuso, consigliamo l’utilizzo di prodotti a base di argento come Argotone 0-12 in spray o gocce nasali, due volte al giorno per non più di 7 giorni. Nel caso in cui i sintomi persistano dovete consultare il pediatra.
Nel caso di tosse notturna data da muco che fluisce in gola consigliamo Grintuss sciroppo: 1 o 2 cucchiaini dosatori a seconda dell’età, subito prima di mettere a nanna il bambino. In alternativa, per chi preferisse l’aerosol, consigliamo una fiala di GSE Aerobiotic Junior la mattina e una la sera, utile soprattutto in caso di tosse catarrosa e mal di gola.