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Esame della proteina C-reattiva.

Che cos'è ?

La proteina C reattiva (PCR) è un indice aspecifico di infiammazione. Un suo aumento nel sangue è spia della presenza di processi flogistici di varia natura in atto. La PCR viene prodotta principalmente a livello epatico, in risposta ad un’ampia varietà di stimoli quali agenti nocivi, infezioni batteriche o fungine, malattie reumatologiche e traumi. Di recente, un valore di proteina C reattiva cronicamente elevato è stato correlato a un aumento del rischio cardiovascolare.

Dopo un evento acuto, la PCR può aumentare enormemente i suoi livelli nel giro di poche ore, raggiungendo valori centinaia di volte superiori rispetto alle condizioni basali. I livelli di proteina C reattiva aumentano significativamente in risposta ad una grande varietà di situazioni, tra cui:

– infezioni di origine batterica e virale;
– infarto miocardico;
– neoplasie maligne;
– reumatismi articolari acuti;
– ascessi addominali;
– peritoniti;
– Lupus eritematoso sistemico (una patologia autoimmune);
– Morbo di Crohn (malattia infiammatoria intestinale cronica).

Elevati livelli di PCR indicano, quindi, che l’organismo è sottoposto ad uno stress considerevole, ma, a causa della sua aspecificità, non forniscono informazioni utili sulla causa del loro aumento, che dev’essere indagata attraverso opportuni esami.

Il medico prescrive la misurazione della proteina C reattiva (PCR) nel sangue quando sospetta che il paziente abbia un’infiammazione acuta, come un’infezione batterica o fungina, una patologia autoimmune (lupus), una malattia infiammatoria intestinale (morbo di Crohn) o alcune forme di artrite.

Oltre a valutare i processi flogistici, il dosaggio della proteina C reattiva viene indicato per:

– determinare l’efficacia di una terapia antinfiammatoria;
– verificare il processo di guarigione delle ferite chirurgiche, delle ustioni o di un trapianto d’organo.
– valutare il rischio di coronaropatie.

I livelli di PCR non sono specifici per la diagnosi di malattia, ma servono a valutarne la gravità e l’evoluzione quando essa è già stata diagnosticata, a prescrivere esami più approfonditi per indagarne le origini o a valutare l’efficacia della terapia adottata. Si tratta di uno strumento importantissimo che permette al medico di poter valutare al meglio molte fasi patologiche di difficile indagine.

Bibliografia

Egle C., Novo S., “Valutazione della proteina C reattiva ad elevata sensibilità in prevenzione primaria”, Giornale Italiano di Cardiologia, Vol. 8, N. 6, Giugno 2007

Valori di riferimento

Valori normali di proteina C-reattiva sono solitamente molto bassi, generalmente non superiori a 5-6 mg/L. Durante i processi infiammatori, però, il titolo della PCR può raggiungere valori molto elevati, fino a 500-1.000 mg/L. In questi casi, la crescita del parametro è molto rapida e precede il manifestarsi di sintomi caratteristici di infiammazione come febbre o dolore. Nelle persone sane, il valore medio della proteina C reattiva è compreso tra 0,5 mg/l e 10 mg/l, con una variabilità che dipende dall’età e dal sesso del paziente.

Valori elevati di PCR non patologici si possono osservare negli stadi più avanzati della gravidanza, così come durante la terapia sostitutiva ormonale, ma la PCR può essere alterata anche da condizioni di obesità del paziente o assunzione di alcuni farmaci come anticoncezionali, statine e antinfiammatori.

Preparazione

Prima di sottoporsi all’esame, richiediamo al paziente di osservare un digiuno di almeno 8-10 ore e il mantenimento della posizione eretta per 30 minuti prima dell’esecuzione dell’esame stesso, così da ridurre al minimo le interferenze.

Prezzi

Il costo dell’esame della CRP è di 15€ e può essere eseguito in qualsiasi giorno della settimana.

Prenota

Se desideri effettuare l’esame, prenotalo attraverso il form dedicato. Ti ricordiamo di leggere bene le indicazioni da seguire per la preparazione dell’esame.